Il surf e l’onda

Un po’ come la neve in inverno, Babbo Natale a Natale, eccoci qui di nuovo, sempre in prima linea.

Si, ci siamo sempre, anche se non abbiamo dato segni di vita in questi ultimi mesi. Ma ci chiediamo : c’è sempre qualcosa da dire o da scrivere ? Oppure si puo’ anche tacere ? Ed ascoltare tutto quello che c’è attorno a noi e anche più lontano.

Viviamo in questo mondo, la parte detta Occidentale, con gli occhi su degli schermi, piccoli, grandi, medi, portatili o fissi; cuffie di vario genere nelle orecchie. Ci esprimiamo per “like” e al massimo non riusciamo a dire più di 140 caratteri. Le informazioni vengono da video ammassati su di un solo sito.

Siamo dispersi. E forse anche un po’ annoiati. Distratti. Stanchi. Annoiati.

Si “laika” a tutto spiano, di tutto e di prima intenzione : fa ridere, fa piangere, l’importante è la prima sensazione. Si fa del surf. Non si va più lontano dell’informazione, del fatto. Non si scava. Si resta in superficie e ci si tiene in equilibrio sulla cresta dell’onda, proprio là dove c’è la schiuma. Si va sotto, ogni tanto, si cade dalla tavola, ma subito si rimonta in sella, un nuovo equilibrio instabile e si riparte.

Schermi sempre accesi, hanno ormai sostituito il cielo stellato. Pollici stanchi hanno preso il posto delle penne e matite. E il pensiero degli altri rimpiazza il nostro. Come fare per vivere ancora ? Isolarsi ? Vivere su di un’isola ? In cima ad una montagna ? Dentro ad una grotta ?

Dove siamo finiti ? Dove ci siamo nascosti ? Dietro a cosa e dietro a chi stiamo andando ?

kisses, noway

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One Response to Il surf e l’onda

  1. nicola says:

    bell’articolo, un po’ criptico, andrebbe sviluppato..

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